Lunedì 16 ottobre 2023 la consigliera comunale PD Antonella Di Pietro ha presentato un intervento di inizio seduta in Consiglio comunale dal titolo “Un pensiero per Vincent Plicchi”.

E’ possibile accedere qui al video dell’intervento in aula.

Di seguito il testo dell’intervento in aula.

Lunedi’ scorso Vincent Plicchi, un giovane di 23 anni si è tolto la vita in diretta su tiktok. Vincent, un giovane cosplayer tiktoker, conosciuto sul web con il suo nickname Inquisitor Ghost, nome tratto da un famoso videogame, nel corso delle sue performance, rivolgendosi a una platea di appassionati, aveva raggiunto 300.000 follower. Vincent, nei mesi scorsi era stato raggirato da altri tiktoker e accusato ingiustamente di pedofilia, scivolando per questo in una gogna mediatica di odio difficile da gestire, a tal punto da spingerlo a ritirarsi dal web per poi riapparire in una live in cui ha compiuto il suicidio.
Una notizia agghiacciante, riportata anche con frequenza dagli stessi quotidiani in cui si ritrovano aggiornamenti sull’accaduto, sul suo conto, sul fascicolo aperto dalla procura, sulle interpretazioni psicologiche formulate da esperti e sulle confessioni degli hater che si scusano, diventando loro stessi il nuovo oggetto di altri hater a caccia di colpevoli e scatenando per questo una nuova guerra di linciaggio sul web. Una vicenda che sembra un film a puntate o un mondo parallelo, quando in realtà questo non è, perché stiamo parlando di una realtà drammatica che esiste e che altro non è se non lo specchio di una societa’ in cui l’odio, l’invidia, la competizione, il giudizio e l’attacco contro l’altro vengono rappresentati in maniera amplificata.
Mi sono interrogata molto su questa dolorosa vicenda, consapevole che atti di odio che provocano sofferenza e portano a distruggere la vita delle persone purtroppo ci sono da sempre e i social ci danno in maniera piu’ tangibile la rappresentazione della deriva di un’epoca in cui tutto raggiunge proporzioni esasperate.
Basti pensare ai tanti casi diffusi di cyberbullismo che coinvolgono giovanissimi con conseguenze talvolta fatali. Anche l’esperienza di Vincent condivide tratti comuni al cyberbullismo e alla capacita’ performante che hanno i social. Allo stesso tempo ci sollecita a pensare che non possiamo continuare ad aspettare fatti eclatanti per accedendere temporaneamente i riflettori.
Ci sono punti su cui dobbiamo iniziare a lavorare, coinvolgendo tutte le parti interessate.
Non sono questioni da liquidare soltanto in aspetti locali, perché nel loro intreccio assumono una valenza globale e richiedono per questo atti di indirizzo uniformi da declinare nei territori.
Pensiamo al web, uno degli obbiettivi prioritari in questo momento è rendere il web un luogo sicuro, ma al momento gli strumenti normativi consentono di far denuncia per diffamazione e il vero problema è dato dal fatto che queste piattaforme web di multinazionali basate su un modello consumistico aggressivo non sono soggette a regolamentazioni adeguate che consentono di prevenire o quantomeno gestire attacchi e odio social.
Internet e le tecnologie digitali fanno parte della della nostra vita quotidiana e richiedono per questo la necessita’ di dotarsi di strumenti per favorirne l’uso positivo. Esistono da questo punto di vista, piani programmatici promossi in questa direzione per la media education nelle scuole e forme di contrasto e prevenzione, ma non sempre ci sono le risorse per poterli applicare anche con azioni di concerto con le altre agenzie educative ed enti coinvolti e i tagli progressivi alla scuola hanno anche questo effetto.
Altro aspetto è legato al disagio giovanile in aumento, su cui sono intervenuta la scorsa settimana, rappresentando anche quanto nella nostra Amministrazione si porta avanti.
Riprendendo il pensiero del Responsabile del Centro di Salute mentale Zanolini, Renzo Muraccini, riportato la scorsa settimana dalla stampa locale, come pista per azioni concrete, credo anche io che sia fondamentale ripensare i luoghi di cura, accorpandoli per identita’ e compiti evolutivi e innescando sinergie tra servizi e associazioni presenti, utili a favorire o potenziare una presa in carico comunitaria capace di promuovere buone pratiche di solidarieta’ e aiuto reciproco. Occorre anche rinforzare l’alleanza tra famiglie, educazione, sociale e sanita’.
Sono tempi bui e di transizione. Il risultato non sarà immediato, ma dobbiamo lavorare adesso e tutta la politica su larga scala deve assumersi la responsabilità di operare in questa direzione.
Concludo esprimendo la mia più sincera vicinanza al papà di Vincent, alla famiglia e a tutti coloro che gli hanno voluto bene.